martedì 7 maggio 2024

TRA L'INCUDINE ED IL MARTELLO

TRA L'INCUDINE ED IL MARTELLO

A volte la scelta di cosa fare per aiutare un paziente è dura davvero.

Se agisci, puoi causare la morte del malato.

Se ti astieni, il malato può morire comunque.

E' successo anche oggi.

Avevamo una donna con piede diabetico e l'avevamo amputata sotto il ginocchio.

A causa della glicemia sempre fuori controllo, il sito operatorio è diventato settico e la donna stava andando in setticemia.

Volevamo rioperarla con una seconda amputazione al di sopra del ginocchio, ma la paziente era decisamente anemica e le piastrine erano basse. Abbiamo avuto paura!

Volevamo trasfonderla prima dell'intervento, ma al momento non si trova sangue da nessuna parte, in parte a causa dello sciopero ed in parte a motivo delle scuole chiuse: la maggior parte delle donazioni avviene infatti nelle scuole superiori.

E' trascorsa una settimana da quando abbiamo diagnosticato la sepsi, ma il sangue ancora non si era trovato.

Oggi mi sono deciso ad operare anche con paziente anemica e senza sangue da trasfondere...ma stamattina la donna è andata in Paradiso prima di entrare in sala.

Che sensi di colpa!

Certo, il sangue mi avrebbe dato una sicurezza in più durante l'intervento!

Ma se avessi operato subito, senza farmi prendere dalla paura che forse avrebbe sanguinato e sarebbe morta in sala, magari le avrei dato una possibilità di sopravvivere.

Ho un altro caso simile in maternità, e di nuovo mi sento tra l'incudine ed il martello.

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