Sono le 13.30 ed onestamente ho un po' fame.
Mi chiamano pero' in sala perchè il paziente e' pronto e l'anestesia e' fatta.
"Poco male! L'appencitite la facciamo in 45 minut".
Inizio l'intervento come al solito, ma le cose si mostrano subito molto complicate. C'e' un piastrone duro fermamente adeso alla parete anteriore dell'addome. Inolre il cieco non e' mobilizzabile.
Dobbiamo procedere ad un'ampia apertura della pancia. Ci sono aderenze molto resistenti che coinvolgono sia il peritoneo parietale, sia alcune anse del tenue.
L'adesiolisi purtroppo causa una perforazione ileale e dobbiamo procedere ad anastomosi ileo-ileale.
Difficilissimo e' anche l'isolamento del cieco che e' "murato" nella fossa iliaca destra. Con paura e pazienza andiamo avanti piano piano con lo scollamento. Troviamo alla fine l'appendice, che e' retrocecale e necrotica. La isoliamo con prudenza, la leghiamo alla base e la recidiamo. Il cieco e' tutto sanguinolento ed in parte disepitelizzato, ma non c'e' una vera perforazione. Ho lavato abbondantemente la cavita' peritoneale e messo dei drenaggi. Ora non mi resta che sperare in bene per il post-operatorio.
L'intervento, che doveva essere brevissimo, in pratica e' durato quasi due ore. Ora sono in ritardo gravissimo sulla lista operatoria.
L'appendice non e' mai un intervento semplice.
Da noi sono quasi tutte retrocecali.
Per lo piu' sono trascurate e quindi aderenti e difficilissime da isolare.
Spessissimo gia' sono perforate e c'e' pus in addome.
Prego davvero Dio di aiutare il mio paziente e di fare in modo che le anastomosi tengano bene.
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