mercoledì 10 gennaio 2024

PRENDERE LA VENA AI BIMBI

Vorrei andare a pranzo, ma vengo fermato dalle nuove infermiere che mi chiedono aiuto per alcuni bambini ancora senza vena: hanno lavorato per ore, senza successo. E' strano... questo era un problema che vivevamo nei primissimi anni di Chaaria, quando molte delle mie chiamate anche notturne erano legate al reperimento di un accesso venoso in un paziente pediatrico. Poi la situazione era migliorata tantissimo, soprattutto grazie alla grande esperienza ottenuta dalle nostre infermiere.

Ora pero' qui a Matiri il problema si ripropone prepotentemente perche' lo staff e' quasi tutto cambiato negli ultimi mesi: molti se ne sono andati ed hanno scelto di lavorare in strutture governative, altri hanno deciso di occuparsi di cliniche private da loro stessi aperte nel circondario... e noi ci ritroviamo con un turn over velocissimo del personale, che ci sta creando non poche difficolta'. Quasi tutte le nuove infermiere infatti sono fresche di scuola, e questo fa si' che manchi tutto quel bagaglio di esperienza che spesso conta piu' della scienza teorica.

Quesi sempre in questo campo delle vene vengo soccorso dall'anestesista...ma al momento è occupatissimo con un paziente da svegliare dopo anestesia generale.

Mi impegno a fondo e ci provo. Cercare una vena ad un bambino grave e' a volte molto frustrante, perche' ci vogliono ore, il piccolo sta malissimo, e la madre che te lo tiene fermo e' chiaramente sempre piu' disperata. Non e' infrequente dover mandare fuori le mamme, e chiedere ad un membro dello staff di sostenere il piccolo, perche' la donna non ce la fa piu' e rischia il collasso o la crisi isterica.

Ho successo su due bimbi ed incannulo la giugulare esterna. Per uno proprio non riesco a fare altro che attendere l'anestesista.

Sono cosi' stanco che penso di non avere la lucidita' sufficiente per continuare.

Quando finalmente tutti e tre i bimbi hanno un accesso venoso, immediatamente iniziamo la trasfusione di cui hanno assolutamente bisogno. L'ultimo caso, quello da me fallito, ha una emoglobina di 3 grammi, e la sua respirazione e' ormai molto superficiale. Anche lui e' vittima di una malaria grave che in questi giorni riprende a falcidiare grandi e piccoli senza pieta', dopo le piogge abbondanti.

Vado a mangiare un boccone, mentre aspetto che Judith nuovamente pulisca la sala operatoria: oggi abbiamo ancora un' isterectomia (cioe' dobbiamo togliere l'utero ad una donna che ha gravi emorragie). Ho bisogno di un po' di calorie prima di imbarcarmi in questa nuova "impresa chirurgica, anche considerando che i pazienti ambulatoriali sono ancora tanti.

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