Ho sempre pensato che l'aspetto più difficile nella mia vita siano i
rapporti umani con le persone su cui sfortunatamente hai qualche
posizione di autorità.
Sovente è difficile farsi capire e non essere frainteso.
A volte vuoi mandare un messaggio e dall'altra parte se ne percepisce
uno completamente diverso.
Talvolta mi ritrovo depresso e confuso e non so più cosa fare: da una
parte la tentazione sarebbe quella di dedicarmi soltanto ai pazienti e
di lasciare che tutti in ospedale facciano sempre quello che vogliono
(arrivare in ritardo, prolungare a dismisura le pause caffè o pranzo,
dormire di notte quando in servizio, ecc).
Mi rendo però conto che questo sarebbe un atteggiamento egoistico e
miope, egoistico perché spinto dalla ricerca di quello che mi è più
congeniale, e miope perchè rischierebbe di lasciare l'ospedale alla
deriva, portandolo velocemente al tracollo.
Altre volte mi dico che bisogna avere il coraggio di parlare e di
richiamare le persone che non si comportano bene e che bisogna farlo
per il bene dell'ospedale; ma la reazione dall'altra parte è spesso
così negativa e violenta che ti penti di aver aperto bocca: diventi
automaticamente il cattivo ed il prepotente, mentre la controparte si
sente gratuitamente offesa, innocente e senza peccato.
Era meglio se fossi stato zitto?
Ma è anche vero che stare zitti può facilmente diventare connivenza:
tempo fa ho deciso di chiudere un occhio e perdonare un piccolo furto
di farmaci, ma è stato un grave sbaglio, perchè le ruberie poi sono
aumentate a vista d'occhio anche da parte di coloro che avevo
perdonato.
I rapporti umani sono davvero complicati ed a volte non so proprio che
pesce pigliare quando, oltre a servire i malati come medico, devo
anche pensare a questi aspetti...questo è sicuramente molto più pesante del lavoro in
corsia o in sala operatoria.
Pensatemi oggi molto stanco interiormente, non per le molte ore che ho
trascorso in sala operatoria, ma per quei minuti in cui sono stato
travisato e non compreso nei messaggi che volevo dare a chi lavora con
me.
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