sabato 6 gennaio 2024

CI SONO DEI MOMENTI MOLTO DIFFICILI!


 

Ho sempre pensato che l'aspetto più difficile nella mia vita siano i

rapporti umani con le persone su cui sfortunatamente hai qualche

posizione di autorità.

Sovente è difficile farsi capire e non essere frainteso.

A volte vuoi mandare un messaggio e dall'altra parte se ne percepisce

uno completamente diverso.

Talvolta mi ritrovo depresso e confuso e non so più cosa fare: da una

parte la tentazione sarebbe quella di dedicarmi soltanto ai pazienti e

di lasciare che tutti in ospedale facciano sempre quello che vogliono

(arrivare in ritardo, prolungare a dismisura le pause caffè o pranzo,

dormire di notte quando in servizio, ecc).

Mi rendo però conto che questo sarebbe un atteggiamento egoistico e

miope, egoistico perché spinto dalla ricerca di quello che mi è più

congeniale, e miope perchè rischierebbe di lasciare l'ospedale alla

deriva, portandolo velocemente al tracollo.

Altre volte mi dico  che bisogna avere il coraggio di parlare e di

richiamare le persone che non si comportano bene e che bisogna farlo

per il bene dell'ospedale; ma la reazione dall'altra parte è spesso

così negativa e violenta che ti penti di aver aperto bocca: diventi

automaticamente il cattivo ed il prepotente, mentre la controparte si

sente gratuitamente offesa, innocente e senza peccato.

Era meglio se fossi stato zitto?

Ma è anche vero che stare zitti può facilmente diventare connivenza:

tempo fa ho deciso di chiudere un occhio e perdonare un piccolo furto

di farmaci, ma è stato un grave sbaglio, perchè le ruberie poi sono

aumentate a vista d'occhio anche da parte di coloro che avevo

perdonato.

I rapporti umani sono davvero complicati ed a volte non so proprio che

pesce pigliare quando, oltre a servire i malati come medico, devo

anche pensare a questi aspetti...questo è sicuramente molto più pesante del lavoro in

corsia o in sala operatoria.

Pensatemi oggi molto stanco interiormente, non per le molte ore che ho

trascorso in sala operatoria, ma per quei minuti in cui sono stato

travisato e non compreso nei messaggi che volevo dare a chi lavora con

me.

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