lunedì 16 gennaio 2023

Ai volontari ortopedici

Carissimi amici ortopedici,
Matiri è al momento un grosso centro traumatologico ed ortopedico.
La gente ci cerca prima di tutto per fratture.
Questo significa che per un volontario ortopedico c’è sicuramente sempre molto da fare. La nostra media è di operare 25-30 fratture alla settimana, con sala ordinariamente dal lunedì al sabato.
Spesso sono fratture recenti, ma non mancano quelle inveterate, quasi sempre trattate in modo inadeguato con gessi o trazione: in questi casi dobbiamo affrontare interventi difficili, con molto callo abnorme da rimuovere, con necessità di innesti ossei e sovente con sanguinamento importante.
La settimana scorsa abbiamo operato una frattura di tibia-fibula che era stata in gesso per due anni, con allineamento anomalo e con “non-union”.
L’altro grande problema che di solito ci troviamo ad affrontare è quello delle fratture esposte: normalmente i pazienti afferiscono a noi in ritardo e questo aumenta il rischio di osteoemieliti.
Le fratture esposte sono insieme un’emergenza ed una causa di ricoveri lunghissimi con molti interventi ripetuti: in emergenza, anche di notte, eseguiamo toelette chirurgiche e cerchiamo sempre di chiudere la cute e di coprire l’osso. La fissazione in un primo momento è normalmente esterna: il fissatore esterno rimane in media per 45 giorni, ma possono essere necessari anche tre mesi prima che i tessuti molli siano buoni abbastanza da poter supportare una fissazione interna. Raramente il fissatore esterno ottiene allineamento e callo adeguati, ed in questi casi non procediamo alla fissazione interna.
Normalmente facciamo terapia antibiotica ad ampio spettro, senza coltura, per motivi di costi.
In rari casi la frattura è così brutta e la vascolarizzazione così compromessa che dobbiamo scegliere l’amputazione.
Le fratture più frequenti sono quelle degli arti inferiori (femore, tibia, bimalleolari, rotula, collo femore e pertrocanteriche).
Frequenti anche le fratture degli arti superiori (omero, radio, ulna, falangi).
Per queste fratture abbiamo impianti adeguati: chiodi endomidollari di SIGN, placche e viti. Possiamo anche fare DHS ed endoprotesi di anca.
La protesi totali di anca o ginocchio le eseguiamo in collaborazione
con l’ospedale di Chogoria.
Abbiamo a disposizione il fluoroscopio.
Quello che per ora non possiamo fare è il bacino (acetabolo, branche pubiche) e la chirurgia spinale.
Abbiamo anche parecchia chirurgia della mano (soprattutto tenorrafie), e chirurgia plastica (innesti cutanei e lembi cutaneo-muscolari).
Non sono bravo con l’ortopedia più complessa, ma siamo felici di essere aiutati per esempio nel campo del piede torto, della correzioni di valgo o varo, ecc. Credo infatti di poter ancora imparare.
Offriamo gli infissi ortopedici gratuitamente, sia grazie a Sign che ai donatori italiani (Associazione Aiutando nel Mondo ed Associazione Volontari Sardi Karibu Africa) .
Il nostro sogno è di poter operare tutte le fratture entro 24 ore dal ricovero, a meno che si siano altre complicazioni che possono ritardare la terapia chirurgica (anemia, trauma cranico, condizioni generali critiche).
A conclusione dico che gli specialisti in ortopedia sono sempre i benvenuti e che abbiamo un grandissimo bisogno di loro.
Ma a loro chiedo anche comprensione: il nostro personale è giovane e sta imparando.
Non disponiamo di tante basi complete e nemmeno di molto strumentario, disponiamo di set generali per grandi e piccoli frammenti, e con questi strumenti facciamo tutto.
I nostri set sono un po’ vecchi e qualche strumento antiquato o rovinato: le pinze da osso e le pinze ossivore lasciano a volte a desiderare.
I trapani sono vecchi e di fabbricazione cinese, a parte un bello Striker.
Per cui siamo molto contenti di accogliere quegli ortopedici che saranno comprensivi e capiranno la situazione.

Fr. Beppe Gaido


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