Quante volte questa poesia di Quasimodo mi torna alla mente quando, come oggi, mi ritrovo a sera, stremato e con il cervello appiattito, dopo una giornata che oserei chiamare intensa.
Ed è subito sera...non hai neppure il tempo di accorgertene. Ti alzi da letto prestissimo, corri come un pazzo tutto il santo giorno, ed a letto desideri tornare perchè le forze ti abbandonano: la giornata è volata via e pare un attimo da quando ti sei alzato al mattino.
Oggi è stato come un film che girava con il tasto di "avanti veloce": tutto è stato una corsa a perdifiato. I malati erano tantissimi in ambulatorio, la sala operatoria pesante, in sala parto un'attività continua.
Oggi è lunedì, e ce lo aspettavamo!
Il problema è che il week end è stato tremendo.
Quando poi le notti sono difficili (e sono di guardia 5 giorni alla settimana!), la giornata seguente è pesante già dal mattino. Poi arriva l'assalto dei pazienti e non c'è più tempo neppure per respirare.
Ma tutto corre così veloce: ed è sempre subito sera.
E così passano le nostre giornate, sempre uguali e monotone perchè sempre piene di malati e di sala operatoria, ed allo stesso tempo sempre diverse perchè i casi che ci si presentano sono sovente strani, interessanti e difficili da risolvere. Ma soprattutto le nostre giornate passano in fretta.
Questa è un po’ la mia vita: ventiquattr'ore in servizio, senza soluzione di continuità.
Anche ora guardo le tre donne che passeggiano fuori dalla sala parto in preda alle doglie, e non posso fare altro che sperare che il travaglio proceda bene...se no anche la stanotte potrebbe essere disturbata.
Questo è comunque anche il fascino irresistibile dell’essere un medico missionario.
Anche oggi è passata in un baleno e mi accorgo che è subito sera.
Fr Beppe
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