venerdì 7 ottobre 2022

Serpenti

La luce nel mio studio è fioca. Ma la coda dell’occhio viene attratta da una cosa lunga che striscia a ziz zag a fianco dei miei zoccoli da sala. Non ho dubbi. E’ un serpente, piccolo abbastanza da essersi infilato sotto la porta del mio ambulatorio.
Ormai la cosa non mi crea più alcun panico, anche se proprio ieri ho fatto la toeletta chirugica ad una mano quasi distrutta dal morso di un mamba nero. Chiamo forte Kanana e le chiedo di venire con una scopa. Io non mi muovo perchè non voglio perdere di vista l’angolo verso cui ho visto strisciare il serpente.
Con l’aiuto di Kanana sposto l’armadio verde che ho vicino alla porta, e vedo il rettile attorcigliato in quell’angolino.
Brandisco la mia scopa, ma lo manco al primo colpo, e gli do quindi il tempo di tentare la fuga. Il secondo colpo arriva però a segno senza problemi: lo prendo sulla testa e per lui è finita. L’infermiera della notte urla di paura, e Kanana tiene le distanze di sicurezza. 

Il serpente però è morto. Chissà per quanto tempo abbiamo vissuto nella stessa stanza senza neppure saperlo. Ora però almeno lui non c’è più, anche se bisogna fare sempre attenzione, pure a tarantole e scorpioni.

Fr Beppe Gaido


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