Oggi è stata una giornata tremenda, non stop, dal mattino presto fino alla sera alle 20: cinque interventi in sala, e poi tantissimi pazienti ambulatoriali che sono finiti alle 19,30… ma continuano ad arrivare come emergenze. Sono stanco e mi trascino, ma non c’è alternativa: anche stanotte sono di guardia.
Il mio cuore oggi è pesante pensando all’ultimo intervento fatto per una ragazza ventenne con paralisi agli arti inferiori, che per altro sono enormi a causa di un ingente edema linfatico.
Ha una enorme massa solida che le riempie la pelvi e che risulta completamente inoperabile.
Ho quindi fatto solo una biopsia.
La poveretta, in anestesia spinale, continuava a chiedermi se dopo l’intervento avrebbe camminato di nuovo.
Non sapevo davvero cosa risponderle: non credo che riprenderà a camminare, ma non ho trovato la forza per dirglielo.
Non so cosa sarà il risultato dell’istologico, ma non mi aspetto niente di buono.
La ragazza è tenerissima, come spesso accade nei giovani molto malati.
Mi chiama papà e mi parla della sua bambina piccola che ha tanto bisogno di lei.
Le sto vicino ma mi sento straziato da questa situazione che credo ormai al di là del bene e del male,
anche se la manderemo dall’oncologo.
anche se la manderemo dall’oncologo.
Fr Beppe
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