Sono armi in uso in questa parte del Kenya, e sovente gli episodi di violenza avvengono usando arco e freccia.
Spesso la punta è avvelenata, e questo costituisce la prima causa di morte per il paziente.
Venerdì scorso abbiamo ricoverato un giovane ferito da una freccia alla coscia.
Di per sè la ferita è piccola, con foro di entrata e di uscita.
La freccia era stata già estratta nel villaggio prima dell'arrivo in ospedale. Non abbiamo documentato danni all'arteria femorale.
Il paziente però stava malissimo: vomito continuo e soprattutto difficoltà respiratorie con saturazione al di sotto del 70%.
E' stata una grossa emergenza medica: pensavamo al veleno e non sapevamo come combatterlo, visto che si tratta di pozioni segrete, sovente preparate in casa; temevamo anche inalazione di vomito e polmonite ab ingestis.
Abbiamo usato tutti i farmaci a nostra disposizione, insieme all'ossigeno. Ora il paziente sta bene. Ce l'abbiamo fatta. E' stata dura ed abbiamo temuto di perdere il malato per complicanze
respiratorie.
Ora continuiamo con gli antibiotici perchè certo la freccia non era sterile e l'infezione della ferita è assai probabile.
Fr Beppe
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