domenica 17 luglio 2022

E' sempre dura quando non si dorme di notte

Sono le 3 di mattina ed il cercapersone squilla senza pieta’... mi giro tra le coperte; spero che non sia vero, ed invece riprende a suonare e Kathure dice di correre presto: stavolta pero’ non e’ un cesareo. Si tratta di una donna che era caduta a terra la sera precedente alle ore 19, riportando una ferita profonda sulla fronte e sulla palpebra destra, probabilmente a causa di un grosso sasso.
La paziente e’ arrivata cosi’ tardi nel cuore della notte, perche’ i suoi familiari non hanno trovato un matatu ed hanno dovuto camminare.
Nonostante le condizioni precarie, la donna ha percoso circa 14 chilometri a piedi. Ora e’ fredda e non ha pressione. La suturo velocemente per fermare il sangue che ancora scorre abbondante.
Fortunatamente non vedo fratture ossee attravero la profonda lacerazione dei tessuti. 
Il problema e’ che la donna sta peggiorando ed abbiamo bisogno di infondere liquidi. Insieme alle infermiere diamo del nostro meglio per trovare una vena, ma sono tutte collassate. La mamma sta andando in shock, e noi la stiamo a guardare impotenti.

Provo la giugulare, ma anche questa sembra scomparsa a causa del polso sempre piu’ flebile... non c’e’ verso; non riesco a incannularla. Sto per gettare la spugna, ma voglio ancora provare la femorale. Senza
troppa convinzione (sono anche molto assonnato) ci tento alcune volte, e, quando ormai avevo deciso di aver fallito anche quest’ultima possibilita’, vedo del sangue che fuoriesce dalla cannula: Claudia mi dice esultante: “you are in = sei dentro”. Corre a prendere una flebo e infondiamo velocemente un litro e mezzo di soluzione elettrolitica.
Attraverso quella via pratichiamo anche gli antibiotici. Ora sono solo le quattro di mattina ma non si puo’ aspettare. Facciamo i gruppi sanguigni e le prove crociate. Prima delle 9, la paziente e’ gia’
stata trasfusa, e’stabile e cosciente, anche se il suo volto e’ gonfio come quello di un pugile alla quindicesima ripresa. Ringraziamo il Signore.
Sara’ pero’ molto dura continuare tutta la giornata visto che la notte e’ stata veramente troppo breve.

PS: La dottoressa americana Michelle Foltz è a Matiri per altri 10 giorni. Mi sta aiutando molto nelle operazioni ortopediche, ed inoltre è venuta con la VAC (Vacuum-assisted closure) e da lunedì inizierà la
formazione del personale per il suo uso.

Fr Beppe



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