martedì 23 novembre 2021

Il bene dei pazienti

Il sabato ho il tempo pieno in sala con una lista operatoria normalmente molto nutrita.
Di notte sono di guardia.
Dopo la messa in ospedale, ho poche ore per me, poi alla domenica pomeriggio faccio ambulatorio.
Il mio tempo libero è normalmente dopo le 18 della domenica sera.
Normalmente non sono di guardia e quindi posso organizzare che qualche attività, qualche cena con amici, ed anche un po' di birra.
Ma poi capita che alle 23 ti informano che c'è una frattura bruttissima e che le ossa sono tutte fuori.
Il giovane collega di guardia ti implora di tornare per l'intervento salvavita: ovviamente quindi si rientra in ospedale anche se non si è di guardia, si va in sala per pulizia chirurgica e fissatore esterno, per poi andare a letto dopo le 2 di notte.


Il lunedì è tremendo a Matiri, come lo era a Chaaria: pazienti dovunque, lista operatoria lunga e tanta stanchezza per la domenica lavorativa e per la notte troppo breve.
Poi, proprio di lunedì, arriva l'addome acuto che interrompe la lista operatoria. Non hai neppure fatto pranzo, ma l'adrenalina ti tiene su.
Operi una donna con segni di peritonite, ed hai tantissima paura.
Fortunatamente va tutto liscio e la paziente se la caverà: l'operazione è stata lunga e difficile, ma siamo riusciti a risolvere il suo problema.
Tanta stanchezza ma anche gioia di sentire che i pazienti ancora si fidano di te.
Se così non fosse, Matiri sarebbe vuota come quando ci sono arrivato nel 2019.
Ora però l'ospedale è rinato, lavoriamo tanto, serviamo molti pazienti...e questa è per me la gioia più grande, nonostante la stanchezza.

fr Beppe


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