Si tratta di una paziente di 71 anni che ha riportato la frattura dopo una caduta.
I familiari non hanno avuto possibilità economiche per l’intervento in altri ospedali.
Siccome nessun altro aveva fatto niente per l’anziana signora, abbiamo deciso di operarla, scegliendo un approccio chirurgico laterale per l’apertura del braccio e l’esposizione dell’omero.
Trattandosi di una frattura del terzo medio dell’omero destro, abbiamo dovuto rinunciare al tourniquet che non avrebbe trovato posto (il tourniquet pediatrico infatti non funziona). Ci siamo quindi semplicemente affidati ad un guanto sterile, stretto attorno alla radice del braccio vicinissimo all’ascella: questo ha causato un sanguinamento leggermente più copioso del solito e ci ha dato qualche problema tecnico nella esecuzione dell’intervento, senza però inficiarne l’esito.
Abbiamo esposto l’omero cercando di spostare i muscoli con tecnica smussa, ed abbiamo individuato la rima di frattura: era lunga e obliqua. C’era anche un frammento posteriore che ci ha dato molti problemi nella riduzione. Ci siamo comunque riusciti e lo abbiamo messo in posizione fissandolo poi con una vite obliqua. Abbiamo isolato i monconi, li abbiamo ripuliti con curette ed abbiamo cercato la riduzione migliore possibile. Abbiamo quindi scelto di usare la
fissazione interna con placca.
La paziente sta bene anche se lamenta un po’ di dolore nella zona operata. Starà con il braccio al collo per 4 settimane e poi
provvederemo alla fisioterapia per il recupero della motilità del gomito.
Oggi, guardando la lastra di controllo mi sono commosso e rallegrato.
Fr. Beppe Gaido
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