Sono state giornate molto dure, soptattutto dopo che il Dr Nebert ciha lasciato per andare a lavorare nel campo profughi di Kakuma.
Abbiamo operato tantissimo, ma soprattutto abbiamo avuto casi difficilissimi in sala.
Ieri per esempio (domenica) abbiamo avuto ben due addomi acuti da perforazione di ulcera duodenale. Mentre iniziavamo ad operare il primo, immediatamente dopo l’induzione dell’anestesia generale, i paziente ha complicato con un arresto cardiaco. Naaman e’ pero’ stato molto bravo con le sue manovre di rianimazione ed abbiamo potuto fare l’operazione. Il malato e’ ora in buone condizioni.
Il secondo perforato di ieri era un vecchietto in condizioni pessime, il quale gia’ prima dell’intervento aveva crisi di ipoglicemia estrema. Anche lui siamo riusciti ad operarlo, ma oggi siam dovuti rientrare in sala perche’ il drenaggio della doccia paracolica destra drenava tantissima bile: alla laparatomia abbiamo trovato che la perforazione duodenale aveva causato anche un buco nel dotto cistico.
Non e’ stato pero’ possible pensare ad una colecistectomia, perche’ la cistifellea era tutta infiammata ed adesa al duodeno. Abbiamo percio’ optato per un drenaggio biliare esterno con colecistostomia, in attesa di decidere quando togliere il drenaggio biliare e se tentare una colecistectomia su un terreno tanto compromesso. Anche lui sta andando benino e dai drenaggi peritoneali non esce piu’ niente.
Oggi abbiamo operato un poveretto con un’ernia scrotale incarcerata ed associata ad un idrocele.
Anche in questo caso l’operazione e’ stata un incubo. Non si trattava di un’ernia normale. Era un groviglio di anse abnormi e pesantissime che non si riusciva assolutamente a staccare dalla vaginale del testicolo. Ho avuto dei momenti di panico e di scoraggiamento, anche perche’ il malato e’ parente di un medico di Meru. Poi, sono riuscito a staccare le anse intestinali anomale, ad eseguire l’eversione della tunica vaginale, ed a ridurre il materiale intestinale attraverso la porta erniaria.
La riduzione e’ stata molto difficoltosa perche’ c’erano aderenze e sinuosita’ anormali in quel lungo pezzo intestinale, che comunque ci sembrava vitale e che quindi non abbiamo pensato di recidere.
Per lui sto incrociando le dita, sperando che le cose si mettano per il meglio.
A tutto questo dobbiamo sempre aggiungere i cesarei , gli immancabili raschiamenti uterini e le “pagate” che ci hanno sovente obbligati a trasformarci in chirurghi della mano, le innumerevoli fratture che ormai hanno trasformato Matiri in un centro traumatologico.
Fr Beppe Gaido
Nessun commento:
Posta un commento
Grazie per il commento.