Quando e’ festa, per noi e’ sempre peggio degli altri giorni. Bisogna dare i dovuti riposi ai nostri collaboratori, e alla fin fine il lavoro e’ molto piu’ pesante che in un giorno feriale qualsiasi.
E’ successo anche oggi: le piogge stanno rallentando molto, e alle 6 di mattina gia’ il sole faceva capolino.
Gli altri medici sono a riposo, cosi’ come molti altri infermieri e membri dello staff.
La sala operatoria è stata impegnativa anche oggi, ed ancora per la maggior parte ortopedica.
Anche in ambulatorio il lavoro non è mancato.
Adesso comunque ho finito l’ultimo paziente. Osservo l’ambulatorio, ora così silenzioso e vuoto; sono stanco, anche per un paio di chiamate notturne nelle due notti precedenti Trascino i piedi ed ho la lingua impastata a motivo dello sforzo continuo di parlare in Kimeru o Kiswahili durante l’ambulatorio, ma offro tutto al Signore.
Oggi poi è San Giuseppe, ed è la festa dei lavoratori. Penso quindi che io abbia vissuto la giornata odierna nel modo migliore, in unità con tanta gente sfruttata e stremata da condizioni di lavoro che in molte parti del mondo non sono certo così rosee come in Europa.
Pregherò per tutti coloro che hanno la schiena spezzata e che per
tanti sforzi magari ricevono uno stipendio da fame. Sono felice davanti a Dio di essere uno di loro.
Fr Beppe Gaido
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