martedì 2 marzo 2021

Precarietà elettrica

Negli ultimi tempi la corrente è diventata sempre più erratica e scarsa. Possiamo stare senza elettricità per giorni.
Il vecchio generatore è ormai vicino al capolinea.
Non ce la fa a portare tutto l'ospedale che è molto cresciuto.
Per esempio, se usiamo le lavatrici, non riusciamo a sterilizzare, e viceversa.
Inoltre, quando siamo in generatore, la radiologia proprio non funziona.
Sabato scorso per esempio un paziente ambulatoriale ha atteso il ritorno della corrente elettrica dalle 10.30 del mattino alla sera alle 18.30, in quanto aveva bisogno di una lastra.
Poi i raggi hanno dimostrato una dislocazione di spalla, che è una emergenza.
Alle 19 siamo quindi entrati in sala di nuovo per una riduzione che avremmo potuto fare al mattino, se avessimo avuto un generatore efficiente.
Senza parlare del fatto che il vecchio generatore non ha l'automatico: può partire solo in manuale.


Questo è un problema enorme, in quanto ci vogliono molti minuti, prima che il tecnico (magari lontano o fuori sede) vada ad accendere il gruppo autogeno.
Venerdì sera alle 19 per esempio è mancata la luce; il tecnico era già a casa, mentre noi stavamo facendo una difficile isterectomia in paziente obesa.
Ci sono voluti trenta minuti prima di riavere la luce in sala. Abbiamo operato con la lampada frontale, mentre l'anestesista usava l'ambu per ventilare manualmente la paziente in anestesia generale, ed un aspiratore a pedale per le secrezioni.
Nel corso di un difficile intervento, i pochi secondi di buio che a Chaaria precedevano la partenza automatica del generatore mi parevano eterni.
Qui a Matiri ormai mi sono abituato ai trenta minuti senza luce, senza aspiratore, senza elettrobisturi e senza aria condizionata (e da noi fa un caldo torrido). Ho imparato a operare con la torcia sulla fronte, cercando di mantenere la calma.
Ma qualcosa cambierà prestissimo.
Gli amici del gruppo "Crescere Insieme Carmagnola" stanno raccogliendo fondi per un nuovo generatore automatico e potente.
Grazie a loro questi lunghi "black out" in sala operatoria saranno un ricordo passato.
Grazie di cuore agli amici di Carmagnola che ci aiutano in questo delicato aspetto logistico dell'ospedale.

Fr Beppe



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