In pediatria abbiamo ricoverato un bambino dell’eta’ di circa 9 anni: il test della malaria era positivo ad alta densita’. Il piccolo paziente era profondamente comatoso, non risvegliabile neppure attraverso stimoli dolorosi intensi. Era agitato: gli occhi aperti si muovevano a velocita’ notevole rincorrendo qualche incubo di cui non sapremo mai nulla. Di tanto in tanto il suo corpo emaciato veniva scosso da violente convulsioni.
Iniziamo subito il chinino, ma ci rendiamo conto che il bambino e’ gravemente ipoglicemico: vuoi per il coma che dura da alcune ore, vuoi per il digiuno, vuoi per la malaria stessa. Sospendiamo quindi questo farmaco che puo’ peggiorare l’ipoglicemia, e ci affidiamo alle artemisine in muscolo.
Tentiamo di riportare in range il suo glucosio ematico, ma risulta quasi impossibile: la macchinetta ci dice 10 mg/dl.
Facciamo dosi da cavallo di destrosio al 50% in vena, ma i valori non salgono. Infondiamo anche del cortisone sperando che anche questo innalzi un po’ i livelli di zucchero nel sangue, ma il destrostick e’ implacabile: la glicemia non sale sopra i 20 mg/dl.
Inseriamo un sondino nasogastrico e somministriamo pappette zuccherate, ma l’ipoglicemia e’ costante ed il piccolo Douglas ci sfugge dalle mani e va in Paradiso. Anche questa volta ha vinto l’anofele: la mamma e’ disperata, e io mi siedo sul letto vicino al corpo senza vita del bambino, senza dire una parola.
Fr Beppe
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