domenica 25 ottobre 2020

Le complicazioni

Quando tutto va bene in sala ed il paziente guarisce, normalmente egli va a casa e spesso non lo rivedo piu'.
E' normale.
Anche quando Gesu' ha guarito i 10 lebbrosi, solo uno e' tornato a ringraziare.
Se invece qualcosa va male in sala, allora li hai tutti contro: ovviamente i familiari, ma inaspettatamente anche i compagni di lavoro, che di colpo ti incriminano e con sottintesi ti fanno capire che e' tutta colpa tua, che sei un incapace ed un incompetente.
Non ricordano quante volte hai fatto quell'intervento con successo. Sussurrano di te nei corridoi dell'ospedale, di colpo tutti diventano chirurghi od ortopedici e predicano su quanto andava fatto, e che tu non hai saputo fare.


Se la complicazione e' nel post-operatorio, sei solo a provare e riprovare...i tuoi colleghi si defilano e non ti aiutano. A volte senti discorsi in lingua locale che si bloccano nel silenzio tombale quando ti avvicini.
Questa e' la solitudine del medico missionario. A volte adulato, spesso richiesto di fare cose ben al di sopra delle sue possibilita'. Usato con orari impossibili di giorno e di notte, sette giorni alla settimana. E poi lasciato solo quando capita un problema...e' stato lui a operare; non c'entriamo nulla. E' colpa sua: parli lui con i parenti!
Ma io credo che sto lavorando per Dio, che Lui e' in controllo di ogni situazione. Poi lavoro per i malati e per i poveri, e cerco sempre il loro bene. Non sempre le cose vanno come vorremmo, ma certo il mio proposito e' sempre di salvare vite.
Poi a volte vince la morte. Abbiamo esorcizzato la morte e al medico chiediamo l'onnipotenza...ma non lo siamo, e a volte la natura sceglie un corso di eventi per noi inaspettato e non previsto. Chiedo a Dio di darmi la forza.

Fr Beppe



Nessun commento:

Posta un commento

Grazie per il commento.

POST IN EVIDENZA

SCENDE LA PIOGGIA

Carissimi amici, la stagione delle piogge quest'anno è particolarmente abbondante. Piove tutta la notte e...