domenica 13 settembre 2020

Silenzio di tomba

Sono le 21 e mi chiamano in maternità.Non sentono il battito cardiaco fetale, nè con la trombetta e neppure con il sonycade.
Ci provo pure io, ma non sento assolutamente niente.
Faccio un'ecografia direttamente in sala parto e vedo quello che non vorrei.
Camere cardiache fetali fassolutamente ferme.
Bisogna dirlo alla mamma che il suo bimbo è morto in utero, ed è per me molto difficile. In questi giorni sono provato emotivamente dalla presenza pesante della morte nel nostro quotidiano operare.
Ma lo so che tocca sempre e solo a me.
Decido per la via diretta, e dico alla mamma che il cuore del bambino si è fermato.
Faccio un goffo tentativo di consolarla, ma mi è molto difficile.
Lei piange in silenzio e non dice niente.
Decido allora di parlare con la sua mamma, che è ancora in ospedale: sono infatti state appena ricoverate!


L'anziana signora è forte e sta vicino alla figlia affranta. Parlano in Kitharaka, e non capisco i loro sussurri.
Decido di lasciarle sole.
Sarà una notte difficile per questa mamma che affronterà il travaglio sapendo che in lei non c'è una nuova vita. Saranno ore di dolore fisico (è infatti ora solo a 2 cm di dilatazione cervicale), ma soprattutto psicologico.
Dirò una preghiera per lei.

Fr Beppe



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